Laura Castagno | Milleventi

dal 21 settembre all’8 novembre 2023

INAUGURAZIONE giovedì 21 settembre 2023, ore 18 - in occasione di Exhibi.To

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A cura di Olga Gambari

Laura Castagno

La galleria Roccatre presenta, in occasione di Exhibi.To, una personale di Laura Castagno con un’accurata selezione di opere dislocate nei due spazi della galleria, come scrive Olga Gambari, curatrice della mostra: 

“Milleventi è un’unica grande installazione di Laura Castagno che la coinvolge e trasforma lo spazio della galleria Roccatre. Il titolo deriva da quello di un suo meraviglioso libro d’arte, Mille Venti (), un manoscritto prezioso che vive raccolto nello scrigno di una scatola, un’opera su cento tavole sciolte, scritte a mano da Laura con il colore oro. Un’anagrafe dei venti del mondo, tutti quelli conosciuti che soffiano sulla Terra, da quelli nomi usati dagli antichi, molti quelli ormai caduti nell’oblio, a quelli che vivono nel contemporaneo, un viaggio tra tempi e geografie, dall’Asia alle Americhe, dall’Europa all’Oceania. …
Dall’altra parte della strada, l’altro spazio della galleria si trasforma in una project room museale, dove il percorso storico di Laura Castagno è un racconto filologico sviluppato per tappe con opere iconiche, che ne rileggono biografia artistica e ricerca, tratteggiandone la ricchezza e il valore”.


Laura Castagno, architetto, artista e designer, è nata a Torino nel 1938.
Il lavoro artistico di Laura inizia negli anni ’60 e da allora è proseguito con continuità, dedicando ad esso sempre maggior tempo e spazio. La sua attività artistica sin dagli inizi si caratterizza per una particolare attenzione al contesto spaziale e si manifesta attraverso installazioni e migrazioni di segni nello spazio.
Ha partecipato a importanti collettive, da Identità e differenza alla Biennale di Venezia nel 1995 a La sindrome di Leonardo nello stesso anno a Stupinigi e alla Primavera del Disseny di Barcellona; altre presenze a Steyr con Material Konzept Struktur nel 1998, al Forum Konkrete Kunst a Erfurt nel 2005 e a Villa Pisani a Stra, sempre nel 2005. Importanti personali a Berlino (1991), Bruxelles (2000), Torino (2011).
Alcune sue opere sono state recentemente presentate con quelle del marito Leonardo Mosso al Museo del design di Torino; e’ stata inoltre da poco inserita nella rivista AD con la manifestazione "Archivi d’affetto”.

Testo a cura di Olga Gambari

I venti si alzano piano, brezza all’inizio, aria smossa che fa respirare, risvegliare un poco dal torpore quotidiano della giornata che scorre.
Così iniziano anche le tempeste, piano piano, insidiose, indistinguibili da un venticello passeggero.
Quelli di Laura Castagno non sono certo venti passeggeri, sono pensieri, riflessioni e visioni che negli anni si sono fatti milleventi, veloci, roteanti, guizzanti. Circolari. Gemmazioni e metamorfosi continue di cerchi, spirali e archi, pieni e vuoti, colorati e no, bi e tridimensionali, che si snodano come una molla nello spazio, come una teoria su carta o parete e si fanno eco di movimenti rotanti. Cerchi disegnati e altri dipinti su carte e tavole, a tempera soprattutto, con segni graffiati e incisi, in collage di tecniche miste; cerchi sospesi nello spazio e a parete, costituiti, alcuni, da materiali metallici cavi che si piegano e non si deformano, altri, da bandelle di legno sagomato.
La figura del cerchio costituisce una delle icone geometriche principali nell’alfabeto di Laura Castagno, una sorta di personaggio vivente, come lei stessa lo definisce, che le suscita molto interesse e ricerca. Ne rintraccia presenza e metamorfosi in una pluralità di mondi, mimetizzato come segno e calligrafia, in un’osmosi tra spazio mentale e reale. Nella dimensione della geometria e della matematica, della fisica e dell’architettura, prima di tutto. “I miei grandi cerchi sono una specie di espansione nello spazio che evoca quella urbanistica, cioè il processo di urbanizzazione che è una gemmazione di nuclei, che via via si saturano”, spiega.
Nella realtà quotidiana, che si rarefà nel suo sguardo rivelandole la sua struttura primaria e modulare, la natura organica animata da leggi magiche e rigorose al tempo, come la progressione di Fibonacci. Una lezione, una visione, appresa anche da Cezanne e soprattutto da Paul Klee, figura maestra per Laura Castagno. “Le lezioni al Bauhaus di Paul Klee sono state per me una guida fondamentale sul concetto di progettazione, di esistenza del modulo, con schizzi ed esercitazioni che a me sembravano suggerimenti per installazioni.”
Anche nella letteratura e nella poesia le identifica, in forma di pensieri e di parola, alfabeti di lettere, segni scritti che prendono suono nella voce che li pronuncia. “Il linguaggio fatto di parola, prosa, poesia. La lettura e la scrittura. Goethe, Rilke, Joyce, Shelley. Fin dai primi anni ‘70 ho cominciato a tenere una sorta di diario, una lunga serie di quaderni che mi seguono, scritti a mano, con i caratteri che hanno significati diversi, una scrittura personale, inventata da me, a volte. Scrittura che vive poi in tutta una serie di opere, come Convivio Italiano, dedicato al paesaggio naturale o interiore, tavole tutte di colore differente, che iniziano con il nome dell’autore, a cui segue l’incipit del romanzo o della poesia, italiano dedicato al paesaggio naturale o interiore, tutte di colore differente.”
Laura il suo alfabeto di alfabeti se l’è scritto e codificato tra moduli di forme geometriche, lettere e segni, se l’è inventato per realizzare opere linguistiche di forme e colori liberi e aperti, che roteano nello spazio suggerendo traiettorie e visioni più che occuparlo con una presenza fisica definita e chiusa. “Io invento continuamente situazioni modulari, linguaggi in evoluzione che cambiano sempre. Moduli che seguono un ordine libero e spontaneo”, dice.
Milleventi è un’unica grande installazione di Laura Castagno che la coinvolge e trasforma lo spazio della galleria Roccatre. Il titolo deriva da quello di un suo meraviglioso libro d’arte, Mille Venti (), un manoscritto prezioso che vive raccolto nello scrigno di una scatola, un’opera su cento tavole sciolte, scritte a mano da Laura con il colore oro. Un’anagrafe dei venti del mondo, tutti quelli conosciuti che soffiano sulla Terra, da quelli nomi usati dagli antichi, molti quelli ormai caduti nell’oblio, a quelli che vivono nel contemporaneo, un viaggio tra tempi e geografie, dall’Asia alle Americhe, dall’Europa all’Oceania.
aajej
abroholos
afer
aliseo
alizé
altanus

comincia così il libro dei venti di Laura, nella prima tavola, un incipit familiare alle sue riscritture di opere letterarie da lei amate.
Insieme tra le pagine, tra i nomi, compaiono come rivelazioni luminose frasi e riflessioni di Laura.
Poesie in purezza, dotate di una leggerezza che le fa volteggiare tra i venti, come foglie, come fogli.
volo
essere spinta
in aria
dal vento
cielo
sereno
o
con belle
nuvole
un profumo
di terra e di vento
ci avvolge nel buio

La mostra gioca sul concetto di arie sottili e ruggenti, calde e glaciali, portatrici di echi lontani, parole suoni e profumi, venti con i loro nomi evocativi coniati da mille lingue e culture, che si mescolano e confondono, fondono insieme a una serie di opere sviluppate sul segno e sul concetto di cerchio disegnato, dipinto, ritagliato come collage e come forature di superfici. Un labirinto visivo dinamico e aperto che diventa esperienza ottica e quindi sensoriale, immersiva, sollecitando la percezione e l’immaginazione del pubblico. Un’identità immaginifica e poetica che comprende tutto lo spazio e respirano di atmosfere borgesiane, sul limitare di una soglia permeabile tra ciò che è in/visibile, ciò che lo spazio è e potrebbe essere.
Figure circolari e nomi dei venti rotolano sulle pareti e nello spazio della galleria, fondono l’oro con altri colori, la linea della scrittura si fa perimetro dei cerchi, guizzando tra lingua e figura.
La suggestione, suscitata anche da un pensiero di Laura che è quello “di dare corpo visivo all’immagine mentale”, è stata di spargere le pagine di milleventi che sono mille pensieri, eventi, temperie, sensazioni, ricordi, miraggi.
Dall’altra parte della strada, l’altro spazio della galleria si trasforma in una project room museale, dove il percorso storico di Laura Castagno è un racconto filologico sviluppato per tappe con opere iconiche, che ne rileggono biografia artistica e ricerca, tratteggiandone la ricchezza e il valore.

Comunicato Stampa
Testo Critico Olga Gambari

Alcuni dei quadri che sono esposti in mostra

Laura Castagno
Laura Castagno
Laura Castagno