NICOLAJ DIULGHEROFF e ARRIGO LORA TOTINO
CONVERGENZE PARALLELE

3 maggio - 30 giugno 2019

Inaugurazione venerdì 3 maggio, ore 18.30

nicolaj diulgheroff e arrigo lora totino

La Galleria Roccatre presenta, a partire da venerdì 3 maggio, una selezione di opere di Nicolaj Diulgheroff e di Arrigo Lora Totino, dal titolo Convergenze parallele, titolo scelto per mettere in evidenza la sintonia esistente tra i due artisti.

Diulgheroff, nato in Bulgaria nel 1901, fu architetto, designer, pittore e ceramista legato principalmente al movimento Futurista torinese. Dopo avere incontrato gli esponenti del Secondo Futurismo tra cui il pittore e ceramista Fillia, nel 1926 infatti si trasferisce definitivamente a Torino.
Nel 1932 si diploma in architettura presso la Regia Accademia Albertina. L’architettura restò però un’attività abbastanza secondaria, prediligendo la grafica pubblicitaria, gli arredamenti di negozi e abitazioni.
Non smise mai la sua passione per la pittura in stile futurista, lavorando molto sull’intersecarsi di linee, piani e sfere, come appare chiaramente dalla bella serie di collage esposti in mostra.

In mostra troviamo anche vari significativi lavori di Arrigo Lora Totino, artista e poeta italiano, nato a Torino nel 1928, considerato uno dei padri della poesia sonora italiana. Esordisce come pittore figurativo (dividendo lo studio con Mario Merz) e passando per l'informale, approda ad opere astratto-geometriche di matrice optical. Alcuni di questi lavori in particolare hanno uno stretto rapporto con le configurazioni grafiche e tipografiche che Diulgheroff ha realizzato all’interno del Fisiogramma.

Testo Critico di Francesco Poli

“Si è scelto un titolo un po’ ironico come “Convergenze parallele” (senza ovviamente riferimenti politici) perché i due artisti che dialogano in questa mostra, Nicolaj Diulgheroff e Arrigo Lora Totino apparentemente hanno poche cose in comune. Il primo (di ventisette anni più vecchio) nasce in Bulgaria, e dopo aver studiato al Bauhaus di Gropius approda definitivamente a Torino nel 1926 dove si laurea in architettura all’Accademia Albertina e dove, tramite Fillia, diventa uno degli esponenti di punta del Movimento Futurista Torinese. Architetto, designer, ceramista amico di Tullio d’Albisola (per il quale realizza in stile razionalista-futurista la straordinaria sede della casa-laboratorio Mazzotti) e pittore. Anche come artista visivo Diulgheroff ha una concezione razionale della progettualità creativa, caratterizzata da un dinamico linguaggio astratto geometrico con valenze suprematiste e costruttiviste, come appare chiaramente dalla bella serie di collage qui esposti, realizzati con colori e materiali freddamente modernisti. Ma tra questi lavori ce n’è uno per molti versi eccentrico, di notevole interesse, che è il perno attorno a cui ruota la mostra.
Si tratta di Fisiogramma. Ritratto di Arrigo Lora Totino, realizzato da Diulgheroff nel 1976 (sei anni prima della sua scomparsa). È una composizione con un impianto di base circolare e degli elementi rotondi che girano intorno una parte centrale in espansione, animata da dinamici inserti di strutture verbo-visuali, a forma di frecce o antenne, di nastri fluttuanti e di griglie di parole e caratteri tipografici. A guardar bene si leggono qui frasi spezzate come “solo suono nessuno” o “folgora e irradia”, che richiamano con plastica evidenza anche il vibrante registro della poesia sonora. E in effetti questa opera, di spirito futurista, ha anche l’aspetto di una sorta di immaginifico dispositivo radiofonico o grammofonico.
È un bell’omaggio alla specifica dimensione espressiva del più giovane amico, tra i più originali protagonisti del rinnovamento (a partire dagli anni Sessanta) delle ricerche nel campo della poesia concreta, visiva e sonora, che ha le sue radici nelle avanguardie storiche, anche in particolare nelle sperimentazioni futuriste (come per esempio le “parolibere” o l’uso di elementi onomatopeici) di Filippo Tommaso Marinetti e altri artisti-poeti tra cui Francesco Cangiullo.
E quindi si può ben dire che la sintonia con Diulgheroff, al di là dello scarto generazionale, nasce dal profondo interesse per l’arte futurista di Lora Totino, che tra l’altro aveva definito suoi lavori come le Verboletture come “architetture di parole sulla superficie della pagina o nello spazio tridimensionale”, una definizione che sembra descrivere l’essenza stessa del “ritratto” realizzato dal suo vecchio amico.
In mostra troviamo anche vari significativi lavori verbo-visuali di Lora Totino, alcuni dei quali hanno uno stretto rapporto con le configurazioni grafiche e tipografiche che Diulgheroff ha elaborato all’interno del Fisiogramma”.

 Comunicato stampa
 Testo critico di F. Poli

Alcuni dei quadri di Nicolaj Diulgheroff che sono esposti in mostra

nicolaj diulgheroff
nicolaj diulgheroff
nicolaj diulgheroff
nicolaj diulgheroff

Alcuni dei quadri di Arrigo Lora Totino che sono esposti in mostra

arrigo lora totino
arrigo lora totino
arrigo lora totino
arrigo lora totino