Aldo Mondino

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Aldo Mondino nasce a Torino nel 1938.
Nel 1959 si trasferisce a Parigi, dove studia mosaico con Gino Severini e dove viene in contatto con giovani pittori surrealisti come Jouffroy, Errò, Lebel, e affermati maestri come Matta e Lam, esperienza che lascerà le tracce nelle opere ludiche degli anni Sessanta.

Nel 1961, torna in Italia, a Torino, per il servizio militare e realizza la sua prima personale presso la Galleria l’Immagine, Torino. L’incontro con Gian Enzo Sperone, direttore della Galleria Il Punto, si rivela fondamentale. Proprio da lui, infatti, allestisce la prima importante mostra personale nel 1963.

I quadri sono aperte citazioni da pittori, da Casorati a Capogrossi, a Dine, con riferimenti al mondo pop, alla segnaletica stradale e all’universo infantile.
Nel 1964, tiene una personale alla Galleria La Salita. Nel 1969, all’Arco d’Alibert a Roma, presenta Ittiodromo. Da questo momento in poi, comincia ad utilizzare scritte, parole e a sperimentare materiali inusuali, come lo zucchero. Nel 1970, nasce la serie dei King.

Nel 1972 ritorna a Parigi, dedicandosi alla pittura; a questo periodo risalgono i dipinti dei più importanti naufragi della storia. Nel 1976, partecipa alla XXXVII Biennale di Venezia, in cui si impegna in un parallelismo filologico tra la sua arte e la composizione di Schonberg. Nel 1983, allo studio De Ambrogi di Milano, allestisce una mostra sul tema degli Angeli. Marco Menguzzo lo invita, nel 1988, a partecipare alla manifestazione Verso l’arte povera, al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. Dopo il 1985 inizia il ciclo legato ai viaggi: Marocco, Turchia, India e l’oriente in generale, con un occhio di riguardo nei confronti della Spagna con i suoi tori e toreri.

Negli ultimi anni, però, si esprime anche in quella che è una delle sue più grandi aspirazioni, la scultura e si avvicina al bricolage e alla ceramica, che interpreta anche come elemento di decoro di quadri.

A partire dagli anni Novanta, il suo interesse si focalizza su temi orientaleggianti. Alla Galleria Sperone di Roma, realizza, nel 1990, una mostra con opere in cioccolata e zucchero. Compie un viaggio in Marocco, Palestina, Turchia. Nel 1993, alla Biennale veneziana, espone una serie di quadri di grandi dimensioni, rappresentanti i dervisci nell’atto di danzare.

Nel 2000 compie il primo viaggio in India e realizza la mostra dal titolo Flowers, alla Birla Academy di Calcutta. Nel 2001 la Galleria Astuni realizza a Pietrasanta una doppia personale, Gnawa e Torso Torsolo rosicchiato da Rodin, a cura di Luca Beatrice.
Del 2002 è la mostra Atelier Mondino, al Castello di Rivara con Jessica Carrol e Carlo Pasini. Verso la fine dell’ anno successivo lavora alla grande retrospettiva Aldologica. Muore a Torino il 10 marzo 2005 a causa di un infarto.